TAPPETINO YOGA PROFESSIONALE: ECCO COME SCEGLIERLO!

25 Ott 2017
Antiscivolo, spesso, lavabile…come deve essere un tappetino da yoga?

Avete deciso di cominciare a praticare yoga? Se la risposta è sì, sappiate che dovete munirvi del giusto strumento di lavoro, indispensabile per godere appieno di tutti i benefici che questo sport può portare: stiamo parlando, ovviamente, del tappetino da yoga!

Se pensate che il tappetino serva solo per questioni igieniche, o che possa essere scelto senza porsi troppe domande, vi sbagliate: un tappetino sbagliato può risultare così scomodo da inficiare le varie posizioni yoga e, soprattutto, non permette di proteggere il nostro corpo dalle sollecitazioni cui è sottoposto durante determinati esercizi.

Come scegliere il tappetino da yoga

Quale tappetino da yoga scegliere?

La scelta di un tappetino professionale e adatto alla pratica yoga, quindi, non deve essere presa sotto gamba per nessun motivo. D’altra parte, se volete praticare yoga significa che siete alla ricerca di un’attività che vi porti benessere fisico e mentale, giusto? Bene, allora non sarà il tappetino sbagliato ad impedirvi di raggiungere il vostro scopo!

Nella scelta del tappetino, bisogna tenere in considerazione diverse variabili, e in particolare lo spessore, il materiale, il peso. A seconda anche dell’uso che faremo del nostro tappetino, andremo a scegliere un tappetino più leggero, o più spesso, o più facilmente lavabile.

Scegliere lo spessore del tappetino da yoga

Scegliere lo spessore del tappetino da yoga

Partiamo dallo spessore: la regola generale da tenere a mente è che, tanto più il tappetino è spesso, quanto più farà da ammortizzatore e quindi da protezione. Attenzione, però: uno spessore eccessivo può portare a delle difficoltà nel compimento di alcune posizioni, quindi cerchiamo di non esagerare! Un tappetino molto spesso, inoltre, è anche più pesante e difficilmente trasportabile: se dobbiamo portarlo in giro, quindi, bisogna cercare di stare il più leggeri possibile. In generale possiamo dire che i tappetini sottilissimi (fino a 3 mm) sono adatti da portare in viaggio, quelli con uno spessore compreso fra i 5 e 6 mm sono consigliabili per chi ha le articolazioni sensibili, mentre la misura più diffusa è quella che sta nel mezzo, ossia di 3-4 mm.

Il tappetino deve essere antiscivolo!

Per essere perfettamente funzionale, il tappetino deve essere antiscivolo. Immaginate di compiere delle evoluzioni su un telo che fa le orecchie o scivola…impossibile! Anche per questo motivo, nella scelta del tappetino, bisogna prestare particolare attenzione al materiale con cui è realizzato. I materiali più diffusi per questo tipo di realizzazione sono il TPE, il PVC e la gomma naturale che, oltre a garantire un buon attrito, si caratterizzano anche per altre peculiarità. Il PVC ha il vantaggio di essere abbastanza economico e resistente, anche se ultimamente prevale la tendenza ad andare il più possibile verso l’ecologico: il TPE (interamente riciclabile e biodegradabile) e la gomma naturale rispondono maggiormente a questa necessità. Il TPE, inoltre, è particolarmente facile da lavare.

Come pulire i tappetini da yoga?

Pulizia dei tappeti yoga

Sul tappetino facciamo esercizi, assumiamo posizioni complicate e, naturalmente…sudiamo! Il tappetino, inoltre, è sempre messo a terra, quindi è chiaro che necessita di una frequente pulizia. Ma come lo lavo? Generalmente i tappetini possono essere messi in lavatrice (senza detersivi e ammorbidenti) scegliendo il programma per i capi delicati e facendoli poi asciugare all’aria aperta ma senza esporli direttamente al sole. Se si usa regolarmente il tappetino, il lavaggio in lavatrice può essere effettuato circa ogni 2 mesi, mentre una pulizia più frequente può essere effettuata a mano, con uno spray realizzato con acqua, aceto e qualche goccia di olio balsamico o acqua e limone. Una volta erogato lo spray, basterà lasciarlo agire per qualche minuto e passare quindi un panno umido.